mercoledì 26 novembre 2008

In nero-seppia…! by Tuti

Domandami, quante volte ti evidenzio nelle albe
insidia di ombra al vento,
nelle piogge, interpretandoti nell’aria
sfogliando palpiti

…sola,

mentre la luna canta silenzi.
Sulla vigilia di parole
che si conservano nell’astuccio della notte.

-Boicottaggio-

di persiane chiuse
sprone nudo che sostiene la fretta.
Ciminiera di festa ridotta in cenere

Bohemien...

sono lettera in nero-seppia,
sopravvivente in stigmate.
Fragore onirico che espelle volo.

Levito sopra braci
brucio la alborada, ardo l’universo,
e piango

…piango,

precindendo questa vita…!

domenica 23 novembre 2008

Paure by Margarita

Mai ho saputo dimostrare
quanto ho potuto amare,
già ho l’anima disfatta
di tentare e tentare.

Fraintendo o mento,
per rendermi insensibile,
quando qualcuno mi porge
le sue mani tese.

Mi ha segnato la vita
degli anni verdi,
mi ha lasciato un danno
e dico no alle fantasie.

Se potessi parlarmi dentro
con parole che non furono mie,
Ah! cosa potrei raccontare,
di illusioni rotte prime di mezzogiorno.

E no per mancanza d’amore
il suo sapore riconosce i miei cuscini,
sono loro i miei testimoni muti
di quanto sentimento
ho dovuto, nella notte, versare
e finire all’alba.

giovedì 20 novembre 2008

I segreti amanti del Riad Al Faras by Abdel Bari

Giacciono stesi obliquamente nel letto
due corpi che si abbracciano nudi.

Scende la sera. Una morbida brezza avvicina
i profumi del lontano oliveto.

Più in la, il niente si estende nell’eterno Sahara.

Nel giardino, dove l’alcova si sporge,
l’acqua della fonte borbotta in silenzio il suo ritmico mantra
e spruzza timidamente i fiori bianchi dell’arancio che la protegge.

Dietro l’amore, stanno addormentati i loro corpi,
ancora unite le bocche illuminate dalla luna indiscreta.

Belli, immensamente belli gli occhi di Ibrahim si aprono
alla luce zenitale dell’alba e accarezza il petto di Abdul
e amanti, li scopre il giorno.

Pirata by Margarita

Le tue acque invasero la baia chiusa;
perforando nella roccia un’uscita.
Il tuo mare calmo, il tuo mare furioso,
andava e veniva,
cercando la mia vita.
Bagnasti le mie sabbie,
rassodasti la mia spiaggia,
dove, delicatamente,
deposi bandiera bianca.
Ancorasti la tua barca,
pirata ostinato,
bottoni e vestiti saltarono lontano,
e a questa donna arresa,
sciogliesti i nodi.

Torneranno le allodole by Dimenticare la notte

Amore
torneranno le allodole
e cammineremo insieme
le vie del presente.
resta ancora la sera delle brume,
il sapore del dirupo
nel nostro crepuscolo celeste.
Lì dove le ombre
corrodono il chiaro bronzo della tua pelle,
afferra per me una poesia
e concedi le tue mani
a questo corpo innocuo.
Lascia le onde brave
della sera
con una canzone d’oblio
e consegnami
il mormorio delle tue ore
in un nuovo risveglio

mercoledì 19 novembre 2008

Cifra by VivianneLago

quei giardini aggrovigliati
nei quali si vuotava la cecità
non si aspettano acrobazie
ne dubbi.
Un testardo piumaggio di frattura
si appoggia
tra le inferriate:
lusso di roditori.

piovigginano i silenzi.
una carezza inelegante
prova a corrompere
la cifra
delle mie vene modulari.

questa calce nera mi copula
fino a tatuarmi l’imene
con un raggio di gelo.

si.

sono sola.
l’insigne mostra
della tua paura:

tu pure.

Il suo finale by Campesina

Nelle pagine di questo libro, che oggi chiudo
la mia anima sta scrivendo questi versi
i miei occhi con lacrime li declamano
e le mie labbra li sigilla con un bacio.
In essi rimarrà plasmato il ricordo
di un grande amore proibito
che con gioia nei sogni d’amori
al suo lato rincorsi l’universo.
Grande amore radicato nel mio petto
il destino mi istigò a zittirlo
l’infallibile del tempo oggi mi dice
che per il cielo è giusto negarlo.
Sono le pagine di questo libro che oggi chiudo
fine e storia di un amore che precedette
la gioia e grazia d’averlo sentito
del perdono e pace, che dal cielo aspetto.
La mia anima sta scrivendo questi versi
i miei occhi con lacrime declamando
e le mie labbra con sublime bacio
lascerà in questi versi sigillati
questa storia d’amore in un libro
che al Creatore consegno…

E mi perdoni per amarti

Verso campi aperti by Elisalle

Sali presso i miei monti scoscesi;
vieni,
schivando i miei versanti;
se ti attira una delle mie colline
puoi fermarti un po’
o come preferisci.
Non esistono limitanti
che mettono travi ai tuoi desideri;
porta con te,
quello si:
ceri e cerini,
nel caso che il vento del mio Sud
spenga la candela.
I miei campi sono aperti,
ho tolto tutti i catenacci e le stanghe,
quel benedetto giorno
che ti ho conosciuto…

martedì 18 novembre 2008

I bambini della striscia di Gaza by Abdel_Bari

Non è loro la guerra
ma ci giocano.
Infine ed in principio
siamo tutti marionette
del destino.
E sta scritto nel proprio.
La pietra.
Il fucile.
La morte.
Il cannone.
La pallottola.

Pure
quaderno.
Lavagna.
Penna a sfera.
Pallone.
Bambola.

La pallottola
entrò dal basso
del suo occhio
ed uscì da
dietro la sua testa.

Il martire
sta in paradiso,
ha la gloria del qui e
quella del più in là.
Dove tutto è
molto meglio
della vita in Rafia

Fastidio sulla pelle by Dimenticare la notte

Licenziata
e il tuo sguardo dietro il cristallo
impone gli occhi
a spiegare emozioni.
La vittoria degli addii
non merita il nostro
credere spezzato
ne la sensazione
di fastidio sulla pelle

sabato 15 novembre 2008

Impreziosendo istanti by Luna llena

Della nostalgia di possederci
separarci e tornare
nella mia stanza…ansiosa..
cerco il tuo sguardo
dal tappeto al tetto
svolazza la tua fragranza…
dolce impronta che mi fa
fremere…
si e sospiro
che fra le tue mani e le mie
la notte si vesta di giorno…
Ah come mi ispirano!
e voglio solo cantare
di quegli istanti
in cui ritorni
e con passione nasciamo
gemiamo…
ci sciogliamo…
reazione a catena…
impareggiabili…
animali senza padrone
con baci nel ventre
e peccati nelle labbra…
Oh se gli dei esistono!
hanno elaborato per me
questa tua tenerezza mascolina…
Canto! canto!
alla tua porta e ai tuoi velli…
e di tanto desiderio
mi sento morire…

Cercami by Rhossa

Quando gli anni ti piegano
e senti il peso della nostalgia.
Quando no sopporti più il vuoto
che nasce dall’anima.
Quando il tuo proprio sragionare
reclama amore e serenità…
Cercami nella distanza,
nella tua solitudine, nella tua esperienza.
Cercami nella notte,
nel mio perdono e nella mia perseveranza,
che per riempire il tuo vuoto
il mio amore ti supera e basta.
Quando ti attacchi al cuscino
e la solitudine ti ferisce l’anima…
Cercami nel ricordo,
dove la tua coscienza grida
che io sono nel tuo sentimento
aspettando che mi chiami.

giovedì 13 novembre 2008

E’ cosi by SilviaE

E’ così

il ricordo di te svanito
risorge.

La notte raffredda,

il vento abbraccia
e tu non ci sei.

Le note di una canzone

colpiscono, non consolano

oggi le lacrime
mi fanno compagnia.

Già non ho ricordi.

Son saliti
nel vagone dell’oblio
insieme a te…
o questo abbiamo creduto,
fino a che, in un giorno qualunque
risorgeranno nuovamente

lunedì 10 novembre 2008

Forse by Viviannelago

e se ti domandassi
dei ciechi dromedari
che incapricciano i tuoi sogni
di quel pioppo eretto
che si estende sul tuo viso:
il chiarimento.

e se ti domandassi
delle serene anime
che lasciano senza conforto
della grotta di voci
che si circondano di voglie:
le lotte.

e se ti domandassi
dei tuoi occhi adesso
baciandosi nei miei
del tuo dire di parte
che esagera il mio nome
logorato e perverso

e se ti domandassi di che si nutre il desiderio
una fossetta perseverante nel sostenere il tuo riso

dell’amore:
se io ti domandassi

forse
non scriverai oggi
con la lettera incorreggibile e salina
verso la quale ti abituavi

domenica 9 novembre 2008

Una poesia che si perde by Gabriel Vidal

Una poesia che si perde
è un sentimento di vuoto,
un’immensa tristezza.

E’ una donna che un giorno,
innamorati, abbiamo avuto dentro di noi,
che baciammo e amammo
e che se ne andò,
e oggi… non ricordiamo quegli
occhi, quelle labbra,
nemmeno quel corpo così bello
A volte, si… un po’… solo nei sogni

Una poersia persa;
è una dichiarazione d’amore,
che mai si pronunciò,
un’immensa malinconia,
senza ritorno.

Una poesia che si smarrisce
non si ripete più,
dimentichiamone le parole,
il suo esatto sentire, la sua tachicardia.
Si perde nella memoria,
come le parole d’amore antiche

Provare a rifarlo,
è tentare l‘oblio
in altre labbra e piaceri
in altre carte e matite.
Che vogliamo ancora… non torneranno i suoi baci.

Dedicato a Claudietta.

sabato 8 novembre 2008

Attrazione e rifiuto by Annabel

Iceberg
rigato
su cemento
arena
curiosa deriva
soglia di dolore
il mio
smagliature opalescenti
mi sputano come una fiamma andina
sotto zero
te ne vai
mentre i turisti spillano foto

Istmo by Roxane (ERA)

Nascere
non è
sufficiente.

Negli spazi,

nelle brecce

di rocce crescenti

si intrufola il suo viaggio;

Uccello del Tempo,

Sorsero un giorno le tue ali,

il tuo becco porta

il ramoscello giusto.

Ma,

Quando,

in che momento

si aprirono i crateri,

la bocca inerme

del precipizio?

Morire per vivere il sogno,

sensualità effimera;

soggetta ad amare

quello che svanisce

nelle chiocciole

dei crepuscoli..

Allora,

Cos’è il tempo

y cosa sono i suoi segni?

Verso dove va a morire

la fine del giorno?

Da dove si sale

e si entra carpa?

In quale brughiera

si mangia

dell’albero della vita?

Vita che si annida

nelle fessure

dove crescono

silvestri le speranze.

Dal suo inverosimile asse

cresce il suo pistillo.

Vederla pura e selvaggia,

nel forno,

cristallo di voci,

balbuzienti nidi,

covare

l’uovo della Vita!

giovedì 6 novembre 2008

Non mi manca by Tuti

Non mi mancano le parole
non mi mancano…
amarti così… silenziosa
è un’altra cosa
non ho bisogno di riempire il mio mondo di rose
non voglio spine…
nel mio giardino già traboccano

Non mi manca
mendicarti una carezza

le ho tutte…

me le regala la brezza…
non mi manca
l’assenza della tua presenza

stai qui… non ho bisogno di clemenza…!

lunedì 3 novembre 2008

Senza titolo by Roxane (ERA)

Venne l’alba
fiore di carne.
Diminuita scintilla
della pietra
nel mio collo di alghe,
in mezza alla strada
come una lacrima
nella briciola.
Incrostata
nella sporgente fossa
della Civilizzazione
con fame.

La penna rossa e argento by Ana Azar

Rossa e argento,
tre dita riposano
soavemente
sopra la sua freddezza
glaciale.
Sentendo il morbido tatto,
energia vitalizzante
di plastica e metallo,
di energia e potere.
Separato dalla malinconia
o in profondi momenti di dolore,
tenta di scappare parlando,
in profondo silenzio,
in eterna solitudine.
Sulla carta in bianco
trascrive i suoi pensieri,
ipnotizzando la mano ansiosa
assetata di libertà

domenica 2 novembre 2008

Quibya by Abdel_Bari

Libano arde al bordo del deserto
piange Israele la morte dei suoi figli
davanti al Muro del Pianto
e soffre Palestina
la vergogna di anni
di ingiustizia
e mentre la morte
che livella senza credo ne religione
se la ride di tutti noi
e spara irriverente
le pallottole che ci frantumano
la speranza
assommando nell’ignominia
la parola patrie

Esplosione by Abstrusa

Un colpo

uno scossone

che scuote quello

che dovremmo essere

una voce che

attenta ai fatti

narra

o grida

no

questa passività che accetta

redime

impollina

antiche erbacce

venerdì 31 ottobre 2008

Apparizione by Isobel

Freddi, esili,
e lunghe dita vennero a me.
Camminarono sulle unghia
e immersero l'incanto
assieme al freddo
che portavano attaccato.
Le dita lunghe
accarezzarono le alghe ingarbugliate
nelle mie ciglia,
mi chiusero gli occhi,
mi aprirono la bocca,
mi forzarono i denti
ed infine rotolarono morti
dalle mie fibrose rocce
di legno.

A me stessa by Asaliah

Ti invoco

Natura e vergine

Fammi capire il transito nel mio cuscino


Persuadere alla tua parola
che mi farà madre
della ruota spinale tra le mie mani

Non diluire l’indizio

Fuori della tua vita mi profilo astratta

Sincera le labbra
dove la strada è turista nelle mie righe

E autorizzami

Autorizzami immortale tra le ombre

giovedì 30 ottobre 2008

Cammino… by Corazon de Loba

Sento le gambe ancora dolenti
dopo aver camminato tanto
dietro il suo ricordo,
ma ancora non mi ha stancato
perché so che lo voglio.

Acchiappo con lo sguardo
quelli che passano di lato,
mostrando fiori imbalsamati
che possano portare il suo nome
a fianco.

Cammino verso la ribalta
dove ci siamo conosciuti,
cercando la poltrona
done stavamo seduti
parlando di qualche poesia
di un amore perduto.

Cammino trovando ancora forze
per vincere questo veloce tempo
e sapere se ancora vivi nel mio cuore.
Cammino dietro le orme di un poeta,
che se ne è andato pensando se tornerà
ad essere lo stesso che conobbi da bambino.

Voce negata by Annabel

Luna

silenziosa


mormorii che si accampano

per magnificare la tua voce

negata

Punto

Gli uomini sono di malaugurio by Gabriel Vidal

Il gatto che si stava squamando
un giorno fu incrociato da un tipo Malaugurio!
Senza presagio di pioggia nè tempesta
all'istante gli bruciacchiò la coda un fulmine
che quasi delle nove perde una vita
Diffidente è rimasto il nero gatto
superstizioso, pensa sia sfortuna,
che un uomo lo incroci!

mercoledì 29 ottobre 2008

Stai ... by Abstrusa

Stai

lì come quel pianoforte

in un lato dei miei pensieri...

...come il piano

al centro della stanza ...

.......e...

...suoni

come solo quel piano può...

.......si...

...........e mi avvicino.

Io e l'ananas by Isobel

Tutti sono lì,
li vedo venire,
li vedo andare.
So che ci sono
ma non so se esistono
davvero.
Avverto a volte
questo mondo
come un sogno
del passato,
e ora che vivo
nell'oblio che era
il mio più grande anelito.
Solo a volte riesco
a godermi il sapore
dell'ananas
e a dimenticare gli altri...
Tutta la sofferenza
e la solitudine
e questi sentimenti da umani
scompaiono
in uno sciogliersi lento e segreto,
dolce del gusto dell'ananas,
mi inondo di tutto,
della realtà e dell'irreale.
Il sapore diviene
tutt'uno con me,
diventa me stessa,
mentre tutti recitano,
mentre tutti leggono la loro parte,
mentre tutti fingono la vita.

Penetrazione by Roxane (ERA)

Credo che tu soffrivi come me,
di quel timore del vederci nudi
sotto la luce del palo sonnambulo dell'angolo.

Angolo convergente
che fa blanda l'acqua dura della strada
e laggiù, dove finisce,
tra le ombre,
il bordo estasiato dei tuoi occhi,
socchiusi,
ritornando sui nostri passi,
penetrandoci
una strada

Delucidando maree by Abstrusa

Tengo
tanto autunno nato male…

un abrasivo…

per pelle

un silenzio


Che mi segna

Irrimediabilmente

una sensazione

di non esserci

o di perdermi


niente posso fare


questo mare mi porta
vogando sempre
tra le onde
di un respiro
che -a volte-
sento alieno.

Lo stesso dolore by EAS66

Lo stesso volto dopo aver bevuto,
la stessa innocente maledizione di
essere nato.
Vivere per morire, strada di rabbia
che cerca la vita nel fango
della carne, dove si pulisce il
porco dolore, lo stesso dolore tanto
vecchio come noi.

Inavvertito by Isobel

Si,
Io sogno…
rischio,
mi avvento,
con le braccia
aperte alle
arie delle trombe.
Io sogno che ti rubo
una fisarmonica
E che ti aggrovigli ai miei capelli.

Io sogno,
che non è fortuito
il tuo incontro,
io sogno
il tuo passo che va insieme al mio.

Si
io mi azzardo
a sognare
irragionevolmente
che tu senza ragione
ti avvicini a me.

Io sogno
che mi rimpicciolisco
ai tuoi occhi,
io sogno
di bere
il tuo vino
Insieme.

Io sogno
che il violino sei tu
e che scivoli per
le mie anche,
per il mio collo
e che felice
dormi
nelle mie parole.

Io sogno
che bevi dalla mia mano
e che dormo ai tuoi piedi.

Mi sorprendo by Isobel

Mi sorprendo
della brezza,
del vento,
e il vendaval.
Mi sorprendo
dell’abilità
dei miei polmoni
e delle mie viscere.

Mi sorprendo
della forza delle piume,
della velocità dei sospiri
che inaspettati arrivano.
Mi sorprendo sempre
della potenza delle gocce
di pioggia… della loro melodia
e della loro romanza
con le foglie degli alberi.
Mi sorprende
la semplice magia
del dente di leone.

Sempre mi sorprenderanno
gli occhi vivi, gli occhi assenti,
le espressioni degli occhi
che emozionati si incontrano.
La magnifica solitudine
degli alberi vecchi,
che si impongono al tempo,
alla indifferenza,
gli alberi che persistono,
che non si vincono.
Mi sorprende
e mi sorprenderà
per sempre
il sapere degli animali,
la bella semplicità delle rocce,
la sensualità del fiume,
l’ipnotico potere del mare
e le sue deliziose onde.

Mi sorprende la vita
della terra
ed il suo suggestivo aroma

Gira gira by Abstrusa

Se c’è

-o no -

è questione di

ore?

Il tempo si misura
in altra forma

-io-

lo misuro in altra maniera:

uno spazio vuoto
un istante che dura esageratamente

o niente.

Altre volte
sento

che sento diversamente.

Alcune
sento

che non sento.

Allora
tutto si ripete

ed il verme del parco

gira

gira

più del dovuto.

Se... by Tuti

Quanto è difficile transitare il falò
fare del fugace la sentenza
e della dimenticanza,
la notte eterna per fonderla
nel pretesto di un passaggio senza ritorno

Se, quello è portarti
nella carezza del vento,
nel simbiotico,
nella luce del semaforo che mi distrae
volendo farti arcobaleno ai miei occhi

…Se della melodia evasa
che evoca deliri,
di salpare nella tormenta
lasciando la sensatezza alla deriva

Se… quello è l’insonnia
lasciare le lenzuola per cercarti
nel fulgore di una stella,
nel fruscio (dei miei passi)
che fanno eco al tuo nome,
della pagina che testimonia la pioggia
dello specchio fatto-spalla
per consolarmi.

Se, dei deliri
nel calice perpetuo
cosa è bere dai tuoi mari

Se,
(se di me) naufragando nel tuo sangue

Tu by Salvador Pliego

Sei mare:
boccata di scogliera
roccia e dolce bacio.
Quante volte ti ho detto che percorri
con le tue acque il mio oceanico amore?

Sei mare… Mia goccia pura e sentimento triste.
La doviziosa natura del tuo viso che nel mio verso evapora.
La numerosa stadia delle tue labbra che continuano
e che i miei occhi col loro pianto purificano.

Sei mare… e sbocci dalla mia anima come questi orizzonti che ti guardano
come queste tormaline riflesse nella dolente lontananza.
A volte sei tu e sei tutto.
A volte solamente il mare e sei tutto.
Le tue mani io le sento. Il tuo viso è il mio riflesso.
Ci sono volte che sei il mare ed io ti sento.
Ed emergi dai miei occhi in lacrime di vento.
A volte sei tu da quel fondo dove l’azzurro fa gomito:
nella profondità del petto, nella mio silenzioso respiro.
A volte sei tu quando la brezza porto nei miei baci.

Sei mare… E un bacio scritto dal vento.
Disegni l’amore sulla sabbia con trasporto, delizia e sentimento.
Assorbi le maree se ti dico vado dentro
e il rientrare getta le onde cariche di baci.
Scorri come l’acqua fino al mio petto
e mi spruzzi interamente senza sapere che ho dentro.
Mi appagano le tue gote, mi addolciscono le tue carezze,
mi bagnano quali lagune per versarti mare dentro.
E solo tu sai, e solo tu senti:
Sei mare… A volte tu, e solamente questo.

Quanto manca by Ciela

Quanto manca
perchè quell’annodamento
Fistola-Nucleo
Cuore di mais-Pinzamento
diventi
Particella Immanente
Polvere Cosmica
Glomerulo dell’Etere
quanto alla sua infima
Radichetta

Quanto alla sua traccia
di Stiletto
alla sua Incisione
Minuscola
Ricorrente
quanto al suo Protone
Cheloide - miniatura

quanto
perché si sviluppi
e si infiammi
il suo aculeo
di Persistenze
quanto per effondere
nello Spazio
il suo bisturi di Assenze

Già quanto manca
al suo punzone
o al colpo di legno
del Dolore
quanto manca
cuore
perché infine
scompaia.

Mente by Ana Azar

Mente con la sua lingua
azzurra bifida
sbranante
brano di vita
indolente
mente

Di pubblico dominio by Viviannelago

Che lo sia.
Che da un oriente, la cassa di esca
tenta di incendiare la mia pioggerella
di uccella tinta.

Che del verde limone, i semi
di arte e disputa, saranno essenze
di femmina pura.

Che il ramo, rovesciando nidi
è stato tagliato e il piccione di vento
tuba nel mio petto
ancora vivo
tanto freddo, tanto impaurito.

Che lo sia.
Che si sappia e cresca:
La lacrima che origina le mie gambe
La verità della fata senza verga e senza vela
Il sogno del cigno, la sibilla eretta.

Che sia del pubblico
e in privato duella:
amore di bambina
coraggio di giumenta.

Occultarmi, addolcirmi, la tua sommarietà by Annabel

Sfiorare le tue mani
che suonano sfere ignee
occultarmi nel mantice delle tue palpebre
orbitano come un bacio di abéñula
(di quelli di farfalla che dicono i bambini)
addolcirmi nella tua nebulosa
il più lieve tocco e
si fonde
come zucchero filato
insalivo la sua sommarietà
che ti somiglia

Quel che accade by Isobel

Quello che accade
Qualche canto suona
qualche parola dice, qualche ritmo prende…
e ti prende con se.
E’ così come l’aria attorno a me
ritorna parte di te e ricordo allora
come catturavo il tuo respiro nella mia bocca
come lo facevo mio e ricordo il suono
dei denti quando dormivi o
quello quando stiravi le
braccia al risveglio… e il tuo modo di camminare,
e come ti toccavi i capelli
e mi invadono un’infinità di piccole
cose tanto grandi e ci vivo dentro…
in un ologramma di immagini
che amai, che amo… e che non ci sono più

E' qui by Annabel

E’ qui la morbidezza
sorridendo in complesso tenue

Boccaglio di nuvole si posa in me
dai tuoi occhi
la tua immanenza mi urge
turba questa pressione atmosferica interna
diffonde incognita
incognito il tuo pianeta diffuso
labile come il tuo peso nel nembo
strato schivo
acuto cirro impreciso
infrequente assoluto
nuvolosità variabile

E’ qui la morbidezza spaziata
sfoglia di crema biffata da gradini di vento
lapsus di sconcerto
nelle gocce di ambra morbida che riesuma quando ti costruisco

Ascolta by Abstrusa

non ottieni nulla
col tener le mani
né sostenere i baci

questo comunque
-necessario-

invisibilmente
tangibile

è
sapere
saper-è

Al di là
di tutto

il proprio
lo estraneo

e che niente

niente

può di più


forum di filodiseta