Giacciono stesi obliquamente nel letto
due corpi che si abbracciano nudi.
Scende la sera. Una morbida brezza avvicina
i profumi del lontano oliveto.
Più in la, il niente si estende nell’eterno Sahara.
Nel giardino, dove l’alcova si sporge,
l’acqua della fonte borbotta in silenzio il suo ritmico mantra
e spruzza timidamente i fiori bianchi dell’arancio che la protegge.
Dietro l’amore, stanno addormentati i loro corpi,
ancora unite le bocche illuminate dalla luna indiscreta.
Belli, immensamente belli gli occhi di Ibrahim si aprono
alla luce zenitale dell’alba e accarezza il petto di Abdul
e amanti, li scopre il giorno.
Ciento treinta y un millones de segundos
1 anno fa
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