mercoledì 20 maggio 2009

Fucina (… al poeta Sebastiano) by Sinuhé



Al vederti li Sebastiano,
- parco insonne -
violoncello
nella tua fotografia,
immagino il bronzo
di tutte le statue del mondo.


Ho un violino Sebastiano,
sotto palme di coyoles*
nella mia citta centennaria.


Il carro dei buoi,
un puledro di tortura
Sebastiano;
una voragine di fabbri folli
che accendono la tua
poesia…


* coyol - frutto esotico centro americano originario del Costarica

martedì 21 aprile 2009

Poesia nera by E.R.A


Notte nera cade
la tua chioma in spicchi misteriosi.
Aborigena nerezza
camere blindate dispense di luce
nelle conche dei miei occhi.

Verso la sua culla mi porta a palpare il lutto,
la paura,
il fuoco nero in fondo ai tuoi occhi.

Trema il boschetto,
eclisse sudaticcia delle mie ossa cave,
Nell’oscuro corno di brace cuoci
quello che può nascere solo da te; lucente.

martedì 14 aprile 2009

Confusione by Céu de Buarque

Reclusione
riflessione

Creazione
contrazione
espansione

Fiducia
tradimento?
perdizione?

Colpa

perdono
benedizione?
scomunica

riflessione
Liberazione
confusione

domenica 12 aprile 2009

Fatalità by Luna Llena

Vuole scriverti la luna
in questi foglietti bianchi
ma per ogni lettera
una lacrima cancella …

Ed ha un triste desiderio
toccare la tua mano
e guardarsi nei tuoi occhi
come chi si guarda in uno specchio …

Si allontana la speranza
come un morto che cerca il cimitero
e dell’amore resta solo un tenue riflesso …

Ti sente sebbene stia lontano
ti ama anche se ti vede estraneo
e continua sognando… sempre in silenzio ...

Te ne sei andata by Pedro Ferreira

Rumore chiaro arriva dalla fonte
ossigenando l’anima che dormiente
muore all’ombra di un ricordo,
ardente brace al bordo delle
labbra.

Rugiada che cade dai tuoi occhi
illuminando sogni che sperano
celeste pioggia per germogliare
nell’eden falso dei baci

sabato 11 aprile 2009

Crisi - By Roxana (ERA)

All’alba

1

Il momento arriva nel suo involucro di carne,
ci colma di stupore col suo orologio di ineffabili lanterne
Anche
se ci rompessero,
la poesia umana si attesta nuda
di fronte alla paura.
Si sfoglia anche il fiore
nell’acuto ed imprendibile decollo
della sensuale scena,
la memoria si ricorda cosi,
del suo primogenito sfidante.
La sua lotta ci salva dal morire
nell’iconica liturgia
dell’auto compassione.
E’ nel fuoco interno delle fibre dei geni
che si concepisce il sorgere
di una poesia nera

2

Al cadere della notte

La visione dell’origine
è una fede irriverente al mezzo,
infine,
un aspetto inaudito
che non vacilla nell’affermare
che l’acqua sgorga dall’abbondante
parola “acqua”.

3

La falce

Il fiore che fummo,
Il fiore che appassì
nel miraggio
Taci e ascolta
la luce che filtra dagli alberi,
svelare il segreto della falce
tra le scogliere.
Quando un seme si perde nel caos,
c’è da rincorrerlo e prendere una decisione:
piantare un giardino in mezzo alle guerre.
L’indolenza è il cancro maggiore,
l’unico cancro.

4

L’opportunità

Qualsiasi sia il tuo patire,
sia quel che sia il tempo,
esci e sii sale!
C’è un libro austero
e una lanterna appesa alla mezzaluna,
una potenza suggestiva - trasforma,
capace di creare e distruggere,
capace di guarire la memoria.
La gloria è prendere l’elemento umano,
toccare il genio in ogni essere vivente,
dare una mano nella scarsezza
della feconda ed interminabile parola “amore”.

Latente… by Colibri

Boschi d’autunno che ti ricordano
alberi e baci che oggi non fioriranno
pennellate di emozioni che credevo già
bruciati dalla vile tortura del continuo
ricordo che non lascia dimenticare in pace
Solo tu potevi trovare la chiave che
trattiene e sostiene la libertà della mia anima
chiusura violata senza padrone che la reclama.
Che sia io e do colpa al mio compagno latente
o la mia mente che accusa quella voce supplicante
e gli occhi che sono il riflesso dell’anima
saranno colpevoli forse ed hanno ancora
quel brillare di nostalgia dentro
un amore che ricorda essere stato
una barca nel naufragio del tuo corpo
luce del faro che come una stella
rotta si spense una notte
Porto dimenticato fu il tuo amore.

Tentazione ofidica… - by Luna Llena


Vieni… avvicinati

so che ti provoca

fammi…so che hai fame di me

mordimi in piccoli tratti

con grande desiderio…

cosi! cosi!

fai che le mie labbra

di passione si allarghino

senti come si riposano d’acqua

per il calore della tua carne


Prendimi…solleva il mio vestito

col tuo audace abbordaggio


Da ora in avanti

il mio corpo sara la tua nave


Mangiami fino al centro

sgrana i miei semi


Soffoca questo fuoco

riempimi di carezze


Ah uomo!

muovi le tue labbra

e dividimi in due!

Tragediaaaaa! - by Curcuma


Cade la sera sul sole.


Musica di garofani


che appassiscono


sull’albero dominante.


Tragediaaaa!


Danza ed orlo della morte.


Due lune d’avorio


ed una rosa nera che sboccia


Un veleno di laceramento


si allontana nelle acque grane


Si ode un’eco tremante,


dalle labbra di Triana.


Sulle rive del Guadalquivir


piangono giovani gitane


L’aria porta nel suo grido


un tono di sera amara.


Un banderillo è stato,


in un sospiro d’argento!


La morte gli si buttò addosso


e non poté torearla.


Nella notte dei suoi occhi


si chiuse l’alba


Lui guardava verso l’esteso


cercando l’odore del mattino.


Ed incontrò con la notte


di una rosa dissanguata.


Le sue vene divennero fiumi


di dolore e di coltelli.


Un ventaglio di freddo


percorse ile Maestranze


e Siviglia si fece grido


nella voce di una gitana.

venerdì 10 aprile 2009

Infiltrandomi… by Ana Francisca Rodas Iglesias (Tuti)

Proteggo le porte d’inverno
chiudo i mormorii d’asfalto e creta
dal doccione che opprime questo cuore sotto il respiro
-
assente
-
Cade in sussurri l’aurora
pende la rugiada sopra la nudità che sconosce due corpi

…Passeggera, preannunciando Alborade
potando l’abete che osserva in silenzio
questo paesaggio di rinunce… questi nudi disfatti
questa somma di incertezze che mi spinge ad amarti
incondizionatamente e senza tempo

Non sono e ancora non sono… è tanto il bene che ti voglio

I pendoli accarezzano la fortuna
umidità accecata che filtrò il suo alone
lasciando radicare il seme

Un cristallo vuoto… risuona.

La tundra porta con se le pause
la ferita aperta sopra i gigli che si vestirono di rosso
sacrificando le ombre

E le tue mani… mai mi allontaneranno
anche se ancora non brilla il sole
che siano le tue mani quelle che sempre mi semineranno

…sempre

domenica 29 marzo 2009

Legionaria by Tuti

La mia vita, (palpito nelle tue mani)

Cospirazione di ore che bordano

cerchi…

girare che non vuol dire dimenticare
nell’arena che vestì di ferite
il suo proprio viaggio

Vedetta di forte che cura il bacio e la notte
alimentando falò
-di respiri-
al genesis continuo che modella questo bruciarti nel mio sangue…

Totem obliqui che perpetrano

terreni

che già sono muraglia conquistata

-nei tuoi passi-

Guida di impronte
misurando sul filo dell’orizzonte
dove le medaglie conservano la fragilità del sogno
e la pausa non lascia attesa all’oltretempo.

Legionaria nelle tue bande
-continuo a palpitare-
trattenendo la fuga
che fallisce nella fessura delle mie dita,
mettendo in pausa il cuore, perché non si spenga
…perché mai si spenga
in questa terra… (promessa da nessuno)

Fra le tue costole by Roxy

Respiro una spina
intagliata nell’aria
nel minuscolo spazio
del silenzio della tua bocca
dove albeggia l’assenza.
Amore che pronuncia solitudine
nella spirale della mia mano
e afferra un’altra notte muta
per baciare il mondo assordante
che divora la mia ombra
-fra le tue costole-

domenica 18 gennaio 2009

Gli zoccoli del cavallo rimuovono la terra by Annabel

Non consiste nell’accoppiarsi,
penso, ora che ti sei girato verso la finestra.
Sono, e non sai, questa briciola che avvicino al cavallo:
La annusa, la attrae nell’ondulazione, la accetta.
Piacevolmente la mangia,
La casa si apriva, si entrava ad elevare in multipli di due
(geometricamente triangoli)…
L’innocuo, diceva sbagliando.
Io vedevo rastrelli di vino e rose
con le loro spine.
Ricordo un labbro sottile,
nella sua giusta misura di bocca umida e con sete,
che avvolgeva affilando caramello caldo, malleabile, salato
davanti ai miei occhi.
Avevo conforto nell’ampio petto,
cassa di voce grave.
Gli zoccoli del cavallo rimuovono la terra.
Allegria
è una parola che voglio dire senza sapere come.

Corda lenta by SilviaE

Corda lenta sotto i piedi,
quasi perdo l’equilibrio.
E’ stata lunga la traversìa
nel tempo e nella distanza.

Le chimere seduttrici
invitano a volare.

Non può più saziare l’anima
la sete in un miraggio.
Il cuore resiste.
Si domanda perché?

Memorie di un Surreale ( Sud Reale) by Céu

Surreale

Foglie,
foglie e foglie
Poesia
riflesso
emozioni sentite

Foglie nate
germogli primaverili:
dolce fragranza
aromi di infanzia
adolescenza in baci
note in rilievo
aggrinzite, lisce, mai piane.

Canzoni amate
convertite in ocri e rossi
culmini della vita

Ricorda:
Viaggi senza meta,
vecchi amori,
musica amena,
balli,
sempre.

Sorrisi e sguardi
proiettati dal passato

Lacrime
mentre piove
soffocati tra carezze
disinibite.

Nudi immortali
mentre io, viva.

mercoledì 26 novembre 2008

In nero-seppia…! by Tuti

Domandami, quante volte ti evidenzio nelle albe
insidia di ombra al vento,
nelle piogge, interpretandoti nell’aria
sfogliando palpiti

…sola,

mentre la luna canta silenzi.
Sulla vigilia di parole
che si conservano nell’astuccio della notte.

-Boicottaggio-

di persiane chiuse
sprone nudo che sostiene la fretta.
Ciminiera di festa ridotta in cenere

Bohemien...

sono lettera in nero-seppia,
sopravvivente in stigmate.
Fragore onirico che espelle volo.

Levito sopra braci
brucio la alborada, ardo l’universo,
e piango

…piango,

precindendo questa vita…!

domenica 23 novembre 2008

Paure by Margarita

Mai ho saputo dimostrare
quanto ho potuto amare,
già ho l’anima disfatta
di tentare e tentare.

Fraintendo o mento,
per rendermi insensibile,
quando qualcuno mi porge
le sue mani tese.

Mi ha segnato la vita
degli anni verdi,
mi ha lasciato un danno
e dico no alle fantasie.

Se potessi parlarmi dentro
con parole che non furono mie,
Ah! cosa potrei raccontare,
di illusioni rotte prime di mezzogiorno.

E no per mancanza d’amore
il suo sapore riconosce i miei cuscini,
sono loro i miei testimoni muti
di quanto sentimento
ho dovuto, nella notte, versare
e finire all’alba.

giovedì 20 novembre 2008

I segreti amanti del Riad Al Faras by Abdel Bari

Giacciono stesi obliquamente nel letto
due corpi che si abbracciano nudi.

Scende la sera. Una morbida brezza avvicina
i profumi del lontano oliveto.

Più in la, il niente si estende nell’eterno Sahara.

Nel giardino, dove l’alcova si sporge,
l’acqua della fonte borbotta in silenzio il suo ritmico mantra
e spruzza timidamente i fiori bianchi dell’arancio che la protegge.

Dietro l’amore, stanno addormentati i loro corpi,
ancora unite le bocche illuminate dalla luna indiscreta.

Belli, immensamente belli gli occhi di Ibrahim si aprono
alla luce zenitale dell’alba e accarezza il petto di Abdul
e amanti, li scopre il giorno.

Pirata by Margarita

Le tue acque invasero la baia chiusa;
perforando nella roccia un’uscita.
Il tuo mare calmo, il tuo mare furioso,
andava e veniva,
cercando la mia vita.
Bagnasti le mie sabbie,
rassodasti la mia spiaggia,
dove, delicatamente,
deposi bandiera bianca.
Ancorasti la tua barca,
pirata ostinato,
bottoni e vestiti saltarono lontano,
e a questa donna arresa,
sciogliesti i nodi.

Torneranno le allodole by Dimenticare la notte

Amore
torneranno le allodole
e cammineremo insieme
le vie del presente.
resta ancora la sera delle brume,
il sapore del dirupo
nel nostro crepuscolo celeste.
Lì dove le ombre
corrodono il chiaro bronzo della tua pelle,
afferra per me una poesia
e concedi le tue mani
a questo corpo innocuo.
Lascia le onde brave
della sera
con una canzone d’oblio
e consegnami
il mormorio delle tue ore
in un nuovo risveglio


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