venerdì 31 ottobre 2008

Apparizione by Isobel

Freddi, esili,
e lunghe dita vennero a me.
Camminarono sulle unghia
e immersero l'incanto
assieme al freddo
che portavano attaccato.
Le dita lunghe
accarezzarono le alghe ingarbugliate
nelle mie ciglia,
mi chiusero gli occhi,
mi aprirono la bocca,
mi forzarono i denti
ed infine rotolarono morti
dalle mie fibrose rocce
di legno.

A me stessa by Asaliah

Ti invoco

Natura e vergine

Fammi capire il transito nel mio cuscino


Persuadere alla tua parola
che mi farà madre
della ruota spinale tra le mie mani

Non diluire l’indizio

Fuori della tua vita mi profilo astratta

Sincera le labbra
dove la strada è turista nelle mie righe

E autorizzami

Autorizzami immortale tra le ombre

giovedì 30 ottobre 2008

Cammino… by Corazon de Loba

Sento le gambe ancora dolenti
dopo aver camminato tanto
dietro il suo ricordo,
ma ancora non mi ha stancato
perché so che lo voglio.

Acchiappo con lo sguardo
quelli che passano di lato,
mostrando fiori imbalsamati
che possano portare il suo nome
a fianco.

Cammino verso la ribalta
dove ci siamo conosciuti,
cercando la poltrona
done stavamo seduti
parlando di qualche poesia
di un amore perduto.

Cammino trovando ancora forze
per vincere questo veloce tempo
e sapere se ancora vivi nel mio cuore.
Cammino dietro le orme di un poeta,
che se ne è andato pensando se tornerà
ad essere lo stesso che conobbi da bambino.

Voce negata by Annabel

Luna

silenziosa


mormorii che si accampano

per magnificare la tua voce

negata

Punto

Gli uomini sono di malaugurio by Gabriel Vidal

Il gatto che si stava squamando
un giorno fu incrociato da un tipo Malaugurio!
Senza presagio di pioggia nè tempesta
all'istante gli bruciacchiò la coda un fulmine
che quasi delle nove perde una vita
Diffidente è rimasto il nero gatto
superstizioso, pensa sia sfortuna,
che un uomo lo incroci!

mercoledì 29 ottobre 2008

Stai ... by Abstrusa

Stai

lì come quel pianoforte

in un lato dei miei pensieri...

...come il piano

al centro della stanza ...

.......e...

...suoni

come solo quel piano può...

.......si...

...........e mi avvicino.

Io e l'ananas by Isobel

Tutti sono lì,
li vedo venire,
li vedo andare.
So che ci sono
ma non so se esistono
davvero.
Avverto a volte
questo mondo
come un sogno
del passato,
e ora che vivo
nell'oblio che era
il mio più grande anelito.
Solo a volte riesco
a godermi il sapore
dell'ananas
e a dimenticare gli altri...
Tutta la sofferenza
e la solitudine
e questi sentimenti da umani
scompaiono
in uno sciogliersi lento e segreto,
dolce del gusto dell'ananas,
mi inondo di tutto,
della realtà e dell'irreale.
Il sapore diviene
tutt'uno con me,
diventa me stessa,
mentre tutti recitano,
mentre tutti leggono la loro parte,
mentre tutti fingono la vita.

Penetrazione by Roxane (ERA)

Credo che tu soffrivi come me,
di quel timore del vederci nudi
sotto la luce del palo sonnambulo dell'angolo.

Angolo convergente
che fa blanda l'acqua dura della strada
e laggiù, dove finisce,
tra le ombre,
il bordo estasiato dei tuoi occhi,
socchiusi,
ritornando sui nostri passi,
penetrandoci
una strada

Delucidando maree by Abstrusa

Tengo
tanto autunno nato male…

un abrasivo…

per pelle

un silenzio


Che mi segna

Irrimediabilmente

una sensazione

di non esserci

o di perdermi


niente posso fare


questo mare mi porta
vogando sempre
tra le onde
di un respiro
che -a volte-
sento alieno.

Lo stesso dolore by EAS66

Lo stesso volto dopo aver bevuto,
la stessa innocente maledizione di
essere nato.
Vivere per morire, strada di rabbia
che cerca la vita nel fango
della carne, dove si pulisce il
porco dolore, lo stesso dolore tanto
vecchio come noi.

Inavvertito by Isobel

Si,
Io sogno…
rischio,
mi avvento,
con le braccia
aperte alle
arie delle trombe.
Io sogno che ti rubo
una fisarmonica
E che ti aggrovigli ai miei capelli.

Io sogno,
che non è fortuito
il tuo incontro,
io sogno
il tuo passo che va insieme al mio.

Si
io mi azzardo
a sognare
irragionevolmente
che tu senza ragione
ti avvicini a me.

Io sogno
che mi rimpicciolisco
ai tuoi occhi,
io sogno
di bere
il tuo vino
Insieme.

Io sogno
che il violino sei tu
e che scivoli per
le mie anche,
per il mio collo
e che felice
dormi
nelle mie parole.

Io sogno
che bevi dalla mia mano
e che dormo ai tuoi piedi.

Mi sorprendo by Isobel

Mi sorprendo
della brezza,
del vento,
e il vendaval.
Mi sorprendo
dell’abilità
dei miei polmoni
e delle mie viscere.

Mi sorprendo
della forza delle piume,
della velocità dei sospiri
che inaspettati arrivano.
Mi sorprendo sempre
della potenza delle gocce
di pioggia… della loro melodia
e della loro romanza
con le foglie degli alberi.
Mi sorprende
la semplice magia
del dente di leone.

Sempre mi sorprenderanno
gli occhi vivi, gli occhi assenti,
le espressioni degli occhi
che emozionati si incontrano.
La magnifica solitudine
degli alberi vecchi,
che si impongono al tempo,
alla indifferenza,
gli alberi che persistono,
che non si vincono.
Mi sorprende
e mi sorprenderà
per sempre
il sapere degli animali,
la bella semplicità delle rocce,
la sensualità del fiume,
l’ipnotico potere del mare
e le sue deliziose onde.

Mi sorprende la vita
della terra
ed il suo suggestivo aroma

Gira gira by Abstrusa

Se c’è

-o no -

è questione di

ore?

Il tempo si misura
in altra forma

-io-

lo misuro in altra maniera:

uno spazio vuoto
un istante che dura esageratamente

o niente.

Altre volte
sento

che sento diversamente.

Alcune
sento

che non sento.

Allora
tutto si ripete

ed il verme del parco

gira

gira

più del dovuto.

Se... by Tuti

Quanto è difficile transitare il falò
fare del fugace la sentenza
e della dimenticanza,
la notte eterna per fonderla
nel pretesto di un passaggio senza ritorno

Se, quello è portarti
nella carezza del vento,
nel simbiotico,
nella luce del semaforo che mi distrae
volendo farti arcobaleno ai miei occhi

…Se della melodia evasa
che evoca deliri,
di salpare nella tormenta
lasciando la sensatezza alla deriva

Se… quello è l’insonnia
lasciare le lenzuola per cercarti
nel fulgore di una stella,
nel fruscio (dei miei passi)
che fanno eco al tuo nome,
della pagina che testimonia la pioggia
dello specchio fatto-spalla
per consolarmi.

Se, dei deliri
nel calice perpetuo
cosa è bere dai tuoi mari

Se,
(se di me) naufragando nel tuo sangue

Tu by Salvador Pliego

Sei mare:
boccata di scogliera
roccia e dolce bacio.
Quante volte ti ho detto che percorri
con le tue acque il mio oceanico amore?

Sei mare… Mia goccia pura e sentimento triste.
La doviziosa natura del tuo viso che nel mio verso evapora.
La numerosa stadia delle tue labbra che continuano
e che i miei occhi col loro pianto purificano.

Sei mare… e sbocci dalla mia anima come questi orizzonti che ti guardano
come queste tormaline riflesse nella dolente lontananza.
A volte sei tu e sei tutto.
A volte solamente il mare e sei tutto.
Le tue mani io le sento. Il tuo viso è il mio riflesso.
Ci sono volte che sei il mare ed io ti sento.
Ed emergi dai miei occhi in lacrime di vento.
A volte sei tu da quel fondo dove l’azzurro fa gomito:
nella profondità del petto, nella mio silenzioso respiro.
A volte sei tu quando la brezza porto nei miei baci.

Sei mare… E un bacio scritto dal vento.
Disegni l’amore sulla sabbia con trasporto, delizia e sentimento.
Assorbi le maree se ti dico vado dentro
e il rientrare getta le onde cariche di baci.
Scorri come l’acqua fino al mio petto
e mi spruzzi interamente senza sapere che ho dentro.
Mi appagano le tue gote, mi addolciscono le tue carezze,
mi bagnano quali lagune per versarti mare dentro.
E solo tu sai, e solo tu senti:
Sei mare… A volte tu, e solamente questo.

Quanto manca by Ciela

Quanto manca
perchè quell’annodamento
Fistola-Nucleo
Cuore di mais-Pinzamento
diventi
Particella Immanente
Polvere Cosmica
Glomerulo dell’Etere
quanto alla sua infima
Radichetta

Quanto alla sua traccia
di Stiletto
alla sua Incisione
Minuscola
Ricorrente
quanto al suo Protone
Cheloide - miniatura

quanto
perché si sviluppi
e si infiammi
il suo aculeo
di Persistenze
quanto per effondere
nello Spazio
il suo bisturi di Assenze

Già quanto manca
al suo punzone
o al colpo di legno
del Dolore
quanto manca
cuore
perché infine
scompaia.

Mente by Ana Azar

Mente con la sua lingua
azzurra bifida
sbranante
brano di vita
indolente
mente

Di pubblico dominio by Viviannelago

Che lo sia.
Che da un oriente, la cassa di esca
tenta di incendiare la mia pioggerella
di uccella tinta.

Che del verde limone, i semi
di arte e disputa, saranno essenze
di femmina pura.

Che il ramo, rovesciando nidi
è stato tagliato e il piccione di vento
tuba nel mio petto
ancora vivo
tanto freddo, tanto impaurito.

Che lo sia.
Che si sappia e cresca:
La lacrima che origina le mie gambe
La verità della fata senza verga e senza vela
Il sogno del cigno, la sibilla eretta.

Che sia del pubblico
e in privato duella:
amore di bambina
coraggio di giumenta.

Occultarmi, addolcirmi, la tua sommarietà by Annabel

Sfiorare le tue mani
che suonano sfere ignee
occultarmi nel mantice delle tue palpebre
orbitano come un bacio di abéñula
(di quelli di farfalla che dicono i bambini)
addolcirmi nella tua nebulosa
il più lieve tocco e
si fonde
come zucchero filato
insalivo la sua sommarietà
che ti somiglia

Quel che accade by Isobel

Quello che accade
Qualche canto suona
qualche parola dice, qualche ritmo prende…
e ti prende con se.
E’ così come l’aria attorno a me
ritorna parte di te e ricordo allora
come catturavo il tuo respiro nella mia bocca
come lo facevo mio e ricordo il suono
dei denti quando dormivi o
quello quando stiravi le
braccia al risveglio… e il tuo modo di camminare,
e come ti toccavi i capelli
e mi invadono un’infinità di piccole
cose tanto grandi e ci vivo dentro…
in un ologramma di immagini
che amai, che amo… e che non ci sono più

E' qui by Annabel

E’ qui la morbidezza
sorridendo in complesso tenue

Boccaglio di nuvole si posa in me
dai tuoi occhi
la tua immanenza mi urge
turba questa pressione atmosferica interna
diffonde incognita
incognito il tuo pianeta diffuso
labile come il tuo peso nel nembo
strato schivo
acuto cirro impreciso
infrequente assoluto
nuvolosità variabile

E’ qui la morbidezza spaziata
sfoglia di crema biffata da gradini di vento
lapsus di sconcerto
nelle gocce di ambra morbida che riesuma quando ti costruisco

Ascolta by Abstrusa

non ottieni nulla
col tener le mani
né sostenere i baci

questo comunque
-necessario-

invisibilmente
tangibile

è
sapere
saper-è

Al di là
di tutto

il proprio
lo estraneo

e che niente

niente

può di più


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